AA.VV.

n. 165 Brasiliana
Interpreti del Brasile II

Letterature d'America, anno XXXVII, n. 165, 2017
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stato: Disponibile
Argomento: letteratura ispanoamericana

anno: 2017
, pagine: 159

ISSN: 1125-1743
15,00 €
15,00 €
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«Interpreti del Brasile II»

LIV SOVIC, Chica da Silva as Vulto Histórico: Brazilian Imaginaries and Gender Violence
ROBERT PATRICK NEWCOMB, Dois povos irmãos: a comunidade imaginada luso-brasileira na última década do século XIX
LUIZ FERNANDO VALENTE, Manoel Bomfim e a nação infectada.
BEATRIZ RESENDE, Cenas da pobreza. A estética naturalistanacionalista dos contos de Monteiro Lobato
BENJAMIM LEGG, Parallel Sojourns, Divergent Trajectories: The Inter-American Experiences of Gilberto Freyre and Monteiro Lobato
ENEIDA LEAL CUNHA, Mário de Andrade: rastros, resíduos, corpo e arquivo
TATIANA SICILIANO, Memórias do Brasil: a estética nacionalista na construção da memória de Raymundo Castro Maya
RENATO CORDEIRO GOMES, Interpretações do Brasil com sarcasmo e ternura: Marques Rebelo e as suítes brasileiras
REGINA ZILBERMAN, Raymundo Faoro. Estado e sociedade no Brasil moderno
ETTORE FINAZZI-AGRÒ, Como interpretar os intérpretes. Os dois Brasis de Silviano Santiago

Il presente numero sceglie, ancora una volta, di trattare di quell’ampio settore della produzione intellettuale ed artistica brasiliana che, a partire dagli inizi del Novecento, ha affrontato l’arduo compito di fornire un’interpretazione “autentica” dell’identità brasiliana. La necessità, più volte ribadita, di definire l’origine e l’evoluzione della comunità nazionale ha, di fatto, finito per costituire un filone importante della trattatistica socio-politica e dell’ermeneusi storico-artistica brasiliane.
Rispondere al quesito su che cosa faccia “del brasile, il Brasile” (parafrasando il titolo di un famoso libro del sociologo Roberto DaMatta) ha rappresentato, in questo senso, una sfida a cui molti artisti ed intellettuali non si sono sottratti, offrendo ciascuno un’interpretazione diversa di una realtà sociale ed umana disomogenea, che sembra (e, in effetti, è) refrattaria ad ogni definizione unilateralmente “decisiva” e totalizzante.

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