Ugenti Elio
Le forme dell'immagine
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stato: In Stock
Collana: Zootropio/3
Argomento: Cinema e spettacolo
anno: 2018
, pagine: 236

ISBN: 978-88-6897-106-9
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Una volta Jean-Luc Godard disse che il cinema comincia con Griffith e finisce con Kiarostami. Questo libro, dedicato all’opera del regista iraniano, si propone di fornire alcuni percorsi d’analisi dei suoi film e delle sue videoinstallazioni, evidenziando anche alcuni tratti essenziali della sua produzione fotografica. L’intento principale è quello di far risaltare la portata intermediale dell’opera di questo autore e la complessità del discorso sulla visualità che a essa soggiace.Le traiettorie proposte all’interno del libro strutturano un’indagine di tipo non lineare (sul piano cronologico) e individuano alcuni snodi fondamentali nel percorso artistico di Kiarostami, selezionando alcune delle sue opere e tornando più volte su di esse per interrogarle alla luce di prospettive d’analisi differenti. Questo metodo consente di far emergere la forte coerenza interna che caratterizza la produzione del regista – che si dipana lungo un arco di oltre quarant’anni – e, contemporaneamente, di portare alla luce l’esigenza di una continua reinvenzione formale che investe tanto lo stile quanto le modalità d’esposizione delle opere.Dai film per la sala, alle videoinstallazioni, alle fotografie, fino a una non convenzionale forma di interazione tra video e teatro: le forme dell’immagine kiarostamiana si modificano e interferiscono tra loro per dar vita a un percorso autoriale eterogeneo ma straordinariamente coerente.

Introduzione

Capitolo 1 – La narrazione
1.1 Il disorientamento e l’autonomia dello sguardo: sull’incipit de Il vento ci porterà via
1.2 La simmetria della struttura: Dov’è la casa del mio amico?
1.3 La sfera di eventualità e l’agire trasformativo del personaggio
1.4 La disarticolazione dello spazio filmico e l’indebolimento dell’azione: E la vita continua
1.5 Azione, visione, discorso, figura: Il vento ci porterà via

Capitolo 2 – L’immagine e lo sguardo
2.1 Il raddoppiamento riflessivo e la presenza del dispositivo: sull’incipit di Compiti a casa
2.2 Verso un’immagine-sguardo: E la vita continua
2.3 La configurazione spaziale dell’inquadratura: Il vento ci porterà via
2.4 L’invisibilità e l’arresto dell’immagine: tre sequenze a confronto
2.5 Il tempo dello sguardo e la “nuova immagine”: Five
2.6 L’assenza dell’oggetto, la presenza dello sguardo: Shirin

Capitolo 3 – Intermedialità
3.1 Il teatro nello specchio del cinema: il Ta’zieh secondo Kiarostami
3.2 Rilocazione e reinvenzione formale: Five tra sala e museo
3.3 Il cinema installato e la questione della superficie: Sleepers e Summer Afternoon
3.4 Immediatezza ed etica della forma: la fotografia di Kiarostami
3.5 Per un’estetica della con-fusione: Roads of Kiarostami e 24 Frames

Capitolo 4 – Riflessi, sovrapposizioni, interferenze
4.1 Spazio-immagine e spazio relazionale: sull’incipit di Qualcuno da amare
4.2 La complessità narrativa e il ruolo dello spettatore: Copia conforme nella prospettiva del mind-game film
4.3 L’incidenza del doppiaggio italiano in Copia conforme
4.4 L’assenza, la visibilità, l’originale e la copia: analisi di cinque sequenze
Appendice – Conversazione con Elisa Resegotti: co-curatrice della mostra Roads of Kiarostami

Bibliografia
Filmografia e videografia
Mostre ed esposizioni fotografiche

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