Il ritmo come poetica

Nel coro di voci che nello spazio culturale francese degli anni Settanta-Ottanta ha inneggiato alla semiotica e allo strutturalismo, la riflessione di Henri Meschonnic ci ricorda che la letteratura è innanzi tutto discorso, movimento della parola nella scrittura, ritmo nell’accezione eraclitea. Nata alla confluenza della traduzione della Bibbia con l’indagine poetica e linguistica, la sua opera ha sviluppato un’antropologia storica del linguaggio felicemente organizzata intorno alla poetica del ritmo. Ne danno conto gli entretiens che qui si presentano con un saggio sulla poetica di Spinoza.

Cofondatrice del Dipartimento di Italianistica dell’Università Paris8, ordinario di Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea nella stessa università, Giuditta Isotti Rosowsky ha lavorato sulla narrativa italiana del Novecento. Da ricordare in particolare i suoi volumi Pavese lettore di Freud. Interpretazione di un tragitto (1989), Un’amicizia senza corpo. La corrispondenza Parisot-Savinio 1938-1952 (1999), Les réalismes dans les années 1940 (Italie, France) (2001). Attualmente sta preparando un libro su Manganelli.