Carlo V e l’Italia

I viaggi di Carlo V in Italia si impongono all’attenzione come episodi cruciali della prima metà del XVI secolo, per le questioni finanziarie, politiche e culturali che li causano, li arricchiscono e li complicano. Carlo V, con quanto dà all'Italia e riceve da essa, impone di riconsiderare problemi di ampio respiro e di lunga durata: dalle nuove forme del potere principesco alla transizione dal Rinascimento al Manierismo, dal nesso tra politica, arte e cultura a quello fra transazioni finanziarie, agire politico e dinamiche sociali, dal legame problematico fra rituale, modernità degli apparati statuali e reti clientelari all'internazionalizzazione del classicismo italiano come cifra di maestà. Questo libro costituisce un punto di partenza sufficiente a rendere auspicabile una rilettura concertata delle diverse e complesse vicende della storia italiana del Cinquecento alla luce del “fantasma” imperiale, il quale risulta intrecciato a molte di esse, ponendosi come un fondamentale spartiacque e riaprendo il dibattito sul segno e sul senso della storia italiana fra Rinascimento ed età dell'ipotizzata “decadenza”.