Barsotti Anna
e l’attore-autore del Novecento
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stato: Disponibile
Argomento: Teatro e critica teatrale
Collana: Biblioteca teatrale/149
anno: 2007
, pagine: 424

ISBN: 978-88-7870-203-5
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Questo libro nasce dal montaggio e dallo sconfinamento tra diversi filoni dello spettacolo. Si articola in quattro parti – che sfociano nei Materiali – ad incominciare dal grande Giuocoliero Eduardo e dal grande Giullare Fo. La terza parte li accosta e li confronta rilevandone contiguità e divergenze. La quarta apre un discorso parallelo ed orientato verso il dopo: mostra l’emergenza del monologo comico-tragico ed il suo intreccio di dialetti e di lingue nel teatro italiano dal ’900 al 2000, con incursioni nel campo dei nuovi media.
Si scopre un sotterraneo percorso animato dalla linea dell’attore-autore. Non solo interprete, né soltanto attore-che-scrive, ma attore creatore anche nel tempo della regia, di cui incorpora i tratti innovativi e salienti, senza conformarsi. L’analisi muove dall’alternanza eduardiana di maschera e volto, d’affabulazione e silenzi, e procede attraverso la pluralità vocale e metamorfica di Fo, privilegiando una metodologia che sottopone lo stile attorico al microscopio per trarne connotazioni drammaturgiche o registiche. Una spirale coinvolge il napoletano sottovoce ed ansimante di Troisi, il toscano blasfemico ed interiore di Benigni, la conversazione multilingue di Moscato: soluzioni artistiche alla crescente difficoltà di comunicare della nostra epoca.
La drammaturgia dell’attore-autore è esaminata come testo da scandagliare anche per mezzo di materiali eterogenei ma ricchi d’incontri e nodi significativi, sullo stesso versante europeo. Colloqui con artisti da cui affiorano sia la provenienza da un teatro minore o sperimentale (la cantina napoletana per Silvio Orlando) sia la ricerca nella tradizione (de Berardinis e Toni Servillo) sia il richiamo al cabaret, al varietà, alla polifonia della commedia dell’Arte. Per ritornare, direttamente o indirettamente, a Eduardo e a Fo, contaminati con il teatro dell’assurdo (Benvenuti), il teatro epico (Rossi) o con quelle voci di dentro che per Moscato e Santagata evocano il personaggio Artaud.

Anna Barsotti è docente di Discipline dello Spettacolo presso il CMT (Cinema Musica Teatro) dell’Università di Pisa. Ha prodotto studi sul rapporto lingua-dialetto, dal teatro di Verga e di Capuana alla nuova drammaturgia napoletana, su Marco Praga, d’Annunzio, Bontempelli, Scarpetta, Viviani, sulla critica teatrale italiana e il ’900, ed un agile percorso da Pirandello a Fo. Fra le sue pubblicazioni, Giuseppe Giacosa e Verga drammaturgo (Premio Idi-Saint Vincent “Silvio d’Amico” 1974), Rosso di San Secondo (1978), Il teatro dei “Maggi” in Toscana (1983), Futurismo e avanguardie nel teatro italiano fra le due guerre (1990). Per Eduardo drammaturgo (Bulzoni 1988-1995) ha ricevuto il Premio Nazionale di Critica “Luigi Russo”; dopo l’Introduzione a Eduardo (Laterza 1992) ha curato per Einaudi la nuova edizione della Cantata dei giorni pari (1998) e della Cantata dei giorni dispari (1995) ed il profilo biografico-artistico Eduardo (2003). Ha inoltre indagato le relazioni fra comico e tragico dalla fine del ’700 alla fine del ’900; nel 2001 è uscito da Bulzoni il suo Alfieri e la scena. Da fantasmi di personaggi a fantasmi di spettatori. Dirige due collane di libri di ricerca: “Narrare la scena. Esercizi di analisi dello spettacolo” (con Federica Mazzocchi) e “Percorsi critici fra mondo del teatro e teatro del mondo” (inaugurata dal volume collettaneo Comicità negli anni Settanta (2005) per Ets di Pisa.

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