Furto e plagio nella letteratura del Classicismo

Furto e plagio nella letteratura del Classicismo

Indice
Premessa di Roberto Gigliucci
Luigi Enrico Rossi, Tipologia del non autentico nel mondo antico
Maurizio Sonnino, L’accusa di plagio nella commedia attica antica
Paolo Cherchi, Plagio e/o riscrittura nel Secondo Cinquecento
Luciana Borsetto, Traduzione e furto nel Cinquecento. In margine ai volgarizzamenti dell’Eneide
Giuseppe Lombardi, Traduzione, imitazione, plagio. (Nicolosa Sanuti, Albrecht von Eyb, Niclas von Wyle)
Paola Cosentino, Un plagio del Principe: il De regnandi peritia di Agostino Nifo
Pietro Petteruti Pellegrino, Tessere landiniane nelle Institutioni dell’Equicola. Annotazioni a margine di un caso di intertestualità dissimulata, ovvero di un accorto e misurato plagio .
Alessandro Capata, Nicolò Franco e il plagio del Tempio d’Amore
Stefano Benedetti, Accusa e smascheramento del "furto" a metà Cinquecento: riflessioni sul plagio critico intorno alla polemica tra G.B. Pigna e G.B. Giraldi Cinzio
Roberto Gigliucci, Il dialogo Della fortuna di Lodovico Domenichi e Ulrich von Hutten
Paolo Procaccioli, "... fecerunt Barberini". Attenuanti generiche e specifiche per Ortensio Lando plagiario di Jean Tixier de Ravisy
Giorgio Masi, Scampoli di sartoria testuale: Benedetto Di Falco, Giovan Battista Carafa e Pandolfo Collenuccio
Franco Pignatti, Pratica e ideologia del plagio nelle raccolte facete e apoftegmatiche
Debora Vagnoni, Il plagio del De patientia di Celio Calcagnini nel secondo dei Due dialoghi di Lucio Paolo Rosello
Almamaria Tantillo, Un’accusa di plagio nelle arti figurative
Amedeo Quondam, Note su imitazione, furto e plagio nel Classicismo