Bellini Amedeo

Il fondo di carte e libri di Tito Vespasiano Paravicini

presso la biblioteca Ambrosiana di Milano
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stato: Disponibile
Collana: Accademia Ambrosiana - Fonti e studi/20
Argomento: Storia
anno: 2013
, pagine: 272

ISBN: 978-88-7870-902-7
25,00 €
23,75 €
Risparmi:
1,25 €
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Tito Vespasiano Paravicini (Milano 1830-1899), figura poco nota della cultura architettonica milanese del XIX secolo, professore di disegno ed architetto modestissimo, è stato autore di notevoli studi di storia dell’architettura del Rinascimento lombardo, di saggi critici molto considerevoli sulla produzione architettonica a lui contemporanea a Milano, di un testo che definiremmo modernamente di “caratteri distributivi degli edifici” a completamento dell’edizione italiana del notissimo e  diffusomanuale sulle costruzioni del Breymann, di numerose voci tecniche in una enciclopedia di architettura edita a fine secolo da Vallardi. La sua personalità ha un posto singolare nel dibattito attorno al restauro dei monumenti per essere egli stato uno strenuo, ma inascoltato, divulgatore delle tesi conservazioniste di John Ruskin, uno dei pochi iscritti alla S.P.A.B., la società fondata daWilliam Morris per la difesa delle testimonianze architettoniche del passato, le cui idee tuttavia inserisce nella sua cultura storicista e positivista. Le carte di Paravicini, donate all’Ambrosiana per interessamento di Luca Beltrami, che egli aveva sempre fortemente osteggiato per i suoi criteri di restauro, contengonomolti manoscritti inediti dei più svariati argomenti e soprattutto un gran numero di rilievi dimonumenti, tra i maggiori della Lombardia, come la Certosa di Pavia, ma anche di architetture rurali, di particolari decorativi, che costituiscono una preziosa testimonianza di molte cose scomparse o dello stato ottocentesco di altre che ci sono rimaste.Dopo la monografia che ne ha descritto l’opera (Amedeo Bellini, Tito Vespasiano Paravicini, Milano, 2000) viene ora pubblicata una dettagliata ricognizione sul suo lascito: la consistenza della biblioteca personale chiarisce ulteriormente la sua personalità, l’elenco dei manoscritti e dei disegni può agevolare il lavoro di studiosi che volessero approfondire le conoscenze su di lui o occuparsi dei monumenti descritti, con parole e soprattutto con disegni.    Amedeo Bellini, nato aMilano nel 1940, già ordinario nel settore disciplinare del restauro architettonico all’IUAV di Venezia ed al Politecnico di Milano, di cui oggi è professore emerito; ivi è stato direttore del dipartimento di Conservazione e storia dell’Architettura, dal 1986 al 1989, cofondatore del dottorato in conservazione e tutela dei beni architettonici, fondatore nel 1989 della scuola post laurea di specializzazione in restauro dei monumenti che ha diretto fino al 2011; ha aperto nel 1982 e diretto la rivista TeMA (Tempo, Materia, Architettura). È inoltre autore di volumi e saggi su temi di architettura moderna, in particolare del XVIII e XIX secolo, di storia, teoria e tecnica del restauro; ha svolto attività di progettazione e di consulenza per interventi su importanti edifici monumentali, tra cui il palazzo del Conservatorio e la chiesa di Sant’Agostino a Bergamo, i chiostri bramanteschi di Sant’Abbondio e il Torrazzo di Cremona, l’antico Ospedale Maggiore di Milano.
Introduzione
Le opere a stampa
Manoscritti e disegni

IL FONDO DI CARTE E LIBRI
DI TITO VESPASIANO PARAVICINI
Regesto – Segnature bibliotecarie
Regesto – Segnature archivistiche
Indice dei nomi e dei luoghi citati nelle schede

Addenda al volume di Amedeo Bellini Tito Vespasiano Paravicini. Guerini, Milano 2000
Disegni di resti fossili (1873-1874)
Una polemica con Cesare Cantu’ (1877)
Rilievi di un torrione del castello di Lecco (1882)
Rapporto al ministero sul restauro dei monumenti, specialmente della lombardia (1883)
Alcuni appunti sulla Certosa di Pavia (1883)
Corrispondenze con Michele Caffi in possesso di Luca Beltrami (1881-1889)
Altre note nelle carte di Luca Beltrami
Progetto per il Museo di Storia Naturale di Milano (1885-1887)
La Certosa di Pavia, pubblicazione (1893?)
Annuncio della morte (1899)
Una curiosità
Appendice iconografica
 

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