Il neorealismo rosa

Questo libro nasce con lo scopo di colmare una grave e inspiegabile lacuna, costituita dal fatto che a tutt’oggi non esistono studi organici sul genere tanto universalmente quanto impropriamente definito realismo rosa, a fronte di un pullulare di interventi a pioggia su riviste e in dibattiti, disorganici e ripetitivi, fondati su alcuni assiomi indiscutibili e dati per scontati, come soprattutto quello di un ritornello, spacciato alla stregua di un teorema geometrico, che il neorealismo rosa sarebbe stato prodotto dalla crisi e dalla successiva estinzione del neorealismo, del quale avrebbe cancellato o almeno fortemente attenuato fin quasi ad annullarli, i presupposti dolorosi e spesso anche tragici, divenendone praticamente un “surrogato a lieto fine” o, comunque, costruito su una visione ottimistica e leggera dell’esistenza e della realtà.
Si avvia pertanto una impostazione filologica e di ricerca decisamente inedita, che ci permette di mettere meglio a fuoco la natura dei film che sono oggetto di questo studio sia nel loro significato globale all’interno della storia del cinema italiano sia nel perimetro temporale nel quale si sviluppano, che inizia nell’immediato dopoguerra e prosegue in tutto l’arco degli anni Cinquanta. Si è cercato soprattutto di spiegare l’origine e la genesi del neorealismo rosa, che non deriva dalla scomparsa o all’indebolimento del neorealismo, come viene ripetuto acriticamente da tutti, ma nasce come genere autonomo e “contemporaneo” al neorealismo.
Mettendo a fuoco e analizzando in profondità il consistente corpus dei 121 film presi in esame, appartenenti al neorealismo rosa, studiandone gli aspetti formali e l’impianto narrativo nella sua declinazione espressiva e nella sua evoluzione temporale, vengono messi in primo piano i motivi ricorrenti, in parallelo con gli altri generi come il neorealismo, il progressivo sviluppo del mélo, del noir e della commedia, sia alta che bassa, fino alla sua dissoluzione e all’approdo finale alla commedia all’italiana, senza mai tralasciare le dinamiche storico-politiche dell’Italia appena uscita dalla guerra e successivamente avviata verso il cosiddetto miracolo economico.

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