Frigo Daniela

Il padre di famiglia

Governo della casa e governo civile nella tradizione dell’economica tra Cinque e Seicento
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stato: Disponibile
Argomento: Economia
Collana: Europa delle Corti/29
anno: 1985
, pagine: 232
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«Una matrona d’aspetto venerando, coronata d’olivo, che tenghi con la sinistra mano un compasso e con la destra una bacchetta, e a canto vi sia un timone». Così Cesare Ripa descrive l’immagine dell’«Economia», nella sua Iconologia (Roma, 1603).
Proprio nel momento di più intensa e diffusa presenza della tradizione di quei trattati che si autodefiniscono sotto il segno dell’«economica» (con un gesto di primaria, obbligata, dipendenza riconosciuta, e invocata, dai testi «classici» che hanno fondato questo genere discorsivo), il Ripa ne condensa mirabilmente – in «immagine» – il senso, la modalità argomentativa, la finalità sociale e politica: «Perché alla felicità del comun vivere politico se richiede l’unione di molte famiglie, che sotto le medesime leggi vivano e per quelle si governino, e per mantenersi ciascuna famiglia con ordine conveniente ha bisogno di leggi particolari e più ristrette dell’universali, però questo privato ordine di governare la famiglia se dimanda dai nostri con parola venuta dai Greci: Economia». Il governo della casa s’intreccia, dunque, con il governo civile: ha bisogno di leggi particolari perché possa acquisire e mantenere quell’ordine conveniente, e privato: proprio, cioè, della casa del gentiluomo. Scrive ancora il Ripa: «Havendo ogni casa, o famiglia, communemente in sé tre rispetti, per esser ella pertinente alla vita, come suo membro di padrone e di servi, di padre e di figliuoli, di marito e di moglie, perciò questa figura si dipingerà con la bacchetta, che significa l’imperio che ha il padrone sopra i suoi servi. E il timone dimostra la cura e il reggimento che deve tenere il padre dei figliuoli, perché nel mare delle delitie giovenili non torcano il corso delle virtù, nelle quali si devono allevare con ogni vigilanza e studio». Sin qui gli attributi propri del padre di famiglia, in quanto padrone e padre. Poi gli attributi più propriamente economici: «La ghirlanda de l’olivo dimostra che il buono Economo deve necessariamente mantenere la pace in casa sua. Il complesso insegna quanto ciascuno debba misurare le sue forze e secondo quelle governarsi tanto nello spendere come nell’altre cose, per mantenimento della sua famiglia e perpetuità di quella, per mezzo della misura, che perciò si dipinge matrona, quasi che a quella età convenga il governo della casa, per l’esperienza che ha delle cose del mondo».
La tradizione dell’«economica» – in discorsi e immagini – individua una forma profonda della cultura d’antico regime: popolata di persuasioni radicate, di stereotipi, ma sempre efficaci, luoghi comuni. Attenta, anche, a confrontarsi con le mutazioni della società, ad adeguarsi alle sue nuove esigenze: di governo domestico di ordine, decoro, convenienza.

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