Porzio Marta

La resistenza teatrale

Il teatro di ricerca a Napoli dalle origini al terremoto
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stato: Esaurito
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Collana: Culture teatrali/12
Argomento: Teatro e critica teatrale
anno: 2011
, pagine: 498 con illustrazioni

ISBN: 978-88-7870-599-9
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È a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta che per opera e intuizione di alcuni giovanissimi sovversivi della scena, ha inizio a Napoli un intenso percorso di rottura nei confronti dei codici espressivi imperanti. Un percorso che inizialmente è ancorato alla città e che proprio dal confronto/scontro con la città trae la sua principale ragione d’essere. Pur tenendo aperto in alcuni casi un rapporto dialettico con la parte viva della tradizione (Viviani, Eduardo, Petito, la sceneggiata), il nascente nuovo teatro napoletano va fortemente contro la scena cosiddetta ufficiale, incrociandosi con quanto succede sul piano nazionale negli stessi anni e contaminandosi con le più importanti avanguardie internazionali. Rispetto al contesto locale in cui operano, i giovani della nascente scena off compiono un’azione che non è esagerato definire rivoluzionaria, o quantomeno di forte e consapevole resistenza teatrale. Ed è in questa azione che va riconosciuta l’origine di quanto viene dopo: la Nuova Drammaturgia, per intenderci, ma anche i Teatri Uniti e tutto il nuovo teatro cosiddetto napoletano che ha varcato più facilmente i confini della città a partire almeno dalla seconda metà degli anni Ottanta, non sono nati affatto dal nulla, anzi.Il percorso di ricerca che questo volume restituisce è durato circa dieci anni e si è basato soprattutto sulle testimonianze di molti tra i moltissimi protagonisti del clima culturale napoletano dalla seconda metà degli anni 50 al 1980. Intersecando i racconti con i tanti documenti esistenti che ancora aspettano dovuta sistematizzazione (la maggior parte è ‘archiviata’ in case private) e con i pochi studi fin’ora pubblicati, si è arrivati alla ricostruzione del clima che di volta in volta ha visto nascere alcuni eventi piuttosto che altri. Uno stesso clima che ha attraversato la città in diverse fasi, intersecando tra loro le molte energie che l’hanno sempre contraddistinta e che troppo spesso sono andate disperse. Gran parte del lavoro è consistito nel connettere le informazioni tra loro, con l’ambiziosa pretesa di restituire alla città uno dei pezzi più affascinanti della sua storia recente e, alla comunità teatrale nazionale, un frammento importante della sua memoria, che sembrava di fatto destinato a perdersi. Le esperienze, non solo teatrali, che questo libro ripropone e mette in relazione sono invece un patrimonio enorme che, oggi più che mai, è importante e doveroso ri-conoscere. Chi lavora ‘dal basso’, investendo le proprie energie spesso oltremisura, troverà forse in queste pagine un motivo in più per continuare a farlo, sempre e comunque, ‘nonostante tutto’.

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