Pedullà Gabriele

Machiavelli in tumulto

Conquista, cittadinanza e conflitto nei "Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio"
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stato: Disponibile
Collana: Europa delle Corti/151
Argomento: Storia
anno: 2012
, pagine: 634

ISBN: 978-88-7870-647-7
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Tra le tesi che per secoli hanno assicurato a Niccolò Machiavelli la fama di autore sulfureo occupa un posto speciale il suo giudizio positivo sui tumulti e in particolare l'affermazione secondo cui «la disunione della plebe e del senato romano fece libera e potente quella repubblica». Nel suo libro Gabriele Pedullà analizza per la prima volta la storia e il significato di questo attacco frontale alla tradizione classica della concordia civica, ricostruendo meticolosamente le letture che hanno permesso a Machiavelli di sviluppare la sua originalissima teoria (soprattutto il retore e storico greco Dionigi di Alicarnasso), per poi seguirne gli esiti più importanti negli autori che, esplicitamente o implicitamente, vi si sono richiamati in età moderna: Virgilio Malvezzi, Tommaso Campanella, Louis Machon, Marchamont Needham, Walter Moyle, John Milton, Thomas Gordon, John Trenchard,Montesquieu, Adam Ferguson, Jean-Jacques Rousseau, Claude-Adrien Helvétius, Mably, Vittorio Alfieri, Thomas Jefferson e John Adams. Il tema del tumulto non offre però soltanto lo spunto per ripensare l'importanza dei Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio nella storia intellettuale europea e nell'età delle rivoluzioni (Inghilterra, Stati Uniti e Francia), ma diventa anche l'occasione per ricostruire alla luce del concetto di classi­cismo politico l'intero sistema machiavelliano: dal primato del conflitto alla vocazione imperialistica degli Stati, dall'importanza di concedere la cittadinanza agli stranieri ai benefici della costituzione mista, dall'apologia dei tribuni della plebe alla necessità di introdurre nelle repubbliche una magistratura d'emergenza per far fronte agli imprevisti (il dittatore romano). Ne esce fuori un Machiavelli inedito e per certi versi inatteso: un Machiavelli politicamente radicale e comunque molto diverso da quello che si è imposto nel dibattito intemazionale sulla scia dei lavori di John G.A. Pocock e di Quentin Skinner a partire dagli anni Settanta del secolo scorso. Per l'appunto, un "Machiavelli in tumulto".

l'Unità - 23/01/2013
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