Cortini Maria Antonietta , Mulas Luisa

Selva di vario narrare

Schede per lo studio della narrazione breve nel Seicento
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stato: Disponibile
Argomento: Critica letteraria
Collana: Europa delle Corti/96
L'opera non è divisibile
anno: 2000
, pagine: 590

ISBN: 978-88-8319-482-5
40,00 €
38,00 €
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La “decadenza” che, fino a tempi non lontani veniva deprecata nella letteratura italiana del Seicento, ora, più credibilmente, viene descritta come una profonda metamorfosi connessa con i grandi rivolgimenti culturali del secolo. Mentre il poema resiste solo nel suo rovesciamento eroicomico, l’epos avventuroso prende nuova forma nel romanzo. La commedia e la tragedia cedono il campo e la scena alla tragicommedia nella sua fortunata versione pastorale. La lirica, uscita dalla fissità petrarcheggiante, riscopre tutta la gamma tematica e metrica che era stata sua presso gli antichi. Nessuno dei generi letterari tradizionali sembra escluso, insomma, da un possente e sia pur lutulento impulso metaforico. Ma se allo studio delle dinamiche e delle ragioni che trasformano i generi maggiori non è più d’impaccio quel pregiudizio di decadenza, esso sembra ancora pesare senza remissione sulla novella seicentesca. Perduto il suo smalto boccacciano, essa appare indegna della sua tradizione e, conseguentemente, di un’attenzione critica pari a quella che si presta alla novella cinquecentesca o ad altri generi seicenteschi. Questo libro si propone di osservare il fenomeno della crisi della novella come uno degli aspetti del generale rivolgimento che, a partire dal tardo Cinquecento, si verifica nelle forme e nella destinazione d’uso della narrazione breve, di cui la novella è una manifestazione storica. L’uso massiccio e polivalente che la letteratura seicentesca fa della narrazione breve, se da un lato ne conferma la resistenza e la versatilità funzionale, dall’altro sembra offrire non pochi indizi a chi voglia dipanare l’intricata matassa culturale del secolo XVII.
È un intrico che si sottrae a qualunque semplificazione sociologica, ideologica, psicologica. Perciò, per non far torto né all’intelligenza del lettore, né alla fatica delle autrici, questo libro espone, quasi in un catalogo, la multiforme eppur coerente varietà del materiale raccolto: non solo libri di novelle o di favole o di esempi o di “detti e fatti”, ma anche libri di “varia historia” erudita o pseudo-erudita o miracolosa, trattati teologici, politici, morali, scientifici, pedagogici, conversazioni accademiche, libri di passatempo, dialoghi filosofici, libri di viaggio, raccolte di epistole o di vite o di prediche, manuali di comprotamento, prontuari di medicina o di giurisprudenza, libelli polemici, e quant’altri testi, in diverso modo e misura e con diverse finalità, esibiscano o dissimulino tra le loro pagine racconti brevi.
Una “selva”, insomma, che si specchia con un certo compiacimento barocco nei testi descritti e, come quelli, concede al lettore la libertà di aggirarsi per i suoi meandri in un gratuito, e speriamo non spiacevole vagabondaggio, o alla ricerca di vie interpretative diverse da quelle proposte nei discorsi introduttivi.

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