Raoul Walsh o dell’avventura singolare
Collana: Cinema/Studio/66
ISBN: 978-88-7870-326-1
Nel cinema di Raoul Walsh, che dispiega la sua creatività nei generi più diversi, ciò che davvero conta non è il tema, bensì la narrazione delle peripezie in virtù delle quali i gesti e le azioni dei personaggi, in lotta per affermare la loro singolarità, portano a volte alla conciliazione e altre alla non-concilazione. I personaggi vivono e agiscono nell’avventura, attraversano gli avvenimenti e sperimentano le trasformazioni di una straordinaria narrazione per immagini che ogni volta sembra ricominciare da capo. Sono forze vive che si costituiscono nel movimento delle cose e nei conflitti individuali, in cui si riflettono i dilemmi universali dell’esistenza. Nei suoi cinquanta anni di cinema, con un ritmo particolarissimo che ne marca lo stile, il regista tratteggia le curve di un respiro, i percorsi di una storia, che ripropongono lo scenario più generale del cinema classico americano. I tornanti delle origini e dei trionfi, delle trasformazioni e delle crisi. L’avventura è l’archetipo del suo cinema, l’affermazione del divenire molteplice, dell’innocenza della vita, del soffio vitale e differenziato che va dove vuole, travolgendo i personaggi in un viaggio di liberazione, un itinerario di scoperta e rinascita, un détour, una deviazione. Vita e cinema si rispecchiano l’una nell’altro, nell’avventura singolare che contrassegna il cinema di Walsh, lo scenario vivo e contraddittorio in cui l’avventura del soggetto si forma nell’eccedenza, nel contrasto con il mondo, nel rifiuto della negoziazione, nell’opposizione all’ordinario.
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