Pirro Vincenzo

Filosofia e politica in Benedetto Croce

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Argomento: Filosofia
Collana: Pubblicazioni Varie
, pagine: 238
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Avvertenza
I. Le due scienze mondane: l'Estetica e l'Economica (Intelletto e senso - Anima e corpo)
II. Utile e Bene
A) Legge e amore -
B) Valori empirici e valori assoluti
C) Beni materiali e beni spirituali)
III. Temporale e Spirituale
IV. Scientia e Sapientia
V. Grazia e Libero arbitrio
VI. Le due Città
Nota bibliografica

DAL TESTO

"A ragione Croce afferma che il liberalismo è grandemente debitore all'estetica e alla filosofia dell'economia che hanno asserito la spiritualità del corpo, l'interiorità dell'oggetto nel soggetto, sì che il suo destino è legato a quelle due scienze che unificando Dio e mondo, idea e fatto, garantiscono, contro ogni disposizione autoritaria, la spontaneità e i contrasti delle forze spirituali; e a ragione afferma che l'autoritarismo politioo e morale si congiunge a tutte quelle concezioni che hanno un riferimento trascendente e oltremondano.
In verità, se la concezione autoritaria si presenta nell'età moderna sotto forma di perfettìsmo, è perché nel vagheggiare l'attuazione di uno Stato perfetto e di un uomo perfetto, dimentica la natura finita, corporea, esistenziale dell'individuo, la dimensione storica della realtà; e alla fine, non potendo tradurre in atto il suo ideale se non con l'imposizione, è costretta a trattare gli individui come esseri particolari e materiali, come «corpi» privi di ogni valore spirituale. Contro di essa, la concezione liberale, per sfuggire all'immediatismo e all'ascetismo, per restaurare l'immanenza e l'unità, deve necessariamente affermare in sede filosofica l'esteticità e l'ecomicità dello spirito, e cioè il carattere trascendentale o categoriale della passione e del bisogno.
Croce, affermando che l'Estetica e l'Economica chiudono «il cerchio dell'immanenza», questo ha voluto significare in termini politici, che il liberalismo è l'essenza della civiltà europea, il principio universale della storia moderna, il momento culminante di un processo attraverso il quale lo spirito, mercè l'Arte e l'Economia, si è affrancato dai vincoli della trascendenza ed ha riconosciuto nel proprio intimo la fonte del diritto e dell'autorità. Spiritualizzare il « senso», e cioè restituire dignità di forma positiva al conoscere sensibile o intuitivo e al volere utilitario, vuol dire respingere e combattere l'ascetico e medioevalistico sogno di un ordine sociale definitivo, in cui trova appagamento il desiderio di annullamento nel beatifico stato contemplativo, e far valere di contro l'idea della lotta perpetua tra il bene e il male, tra la città di Dio e la città terrena.
Superare il dualismo tra senso e spirito, anima e corpo, politicamente significa negare la separazione di individuo e Stato, e concepire la società come una comunità tutt'insieme estetica ed etica, economica e spirituale. In questo senso s

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